Prenota una visita

Sei un medico?

LA MINDFULNESS SPIEGATA BENE DAL DR. ANDREA VALLINI

Mindfulness: che cos’è? Quali sono i vantaggi o le controindicazioni del praticarla e chi può farlo?

Nonostante se ne parli sempre più spesso, non a tutti è chiaro che cosa sia precisamente la mindfulness. Anzi, di frequente, la si confonde con una tecnica di rilassamento o con un modo per accogliere acriticamente tutto ciò che accade nella vita ed accettarlo.

Niente di tutto questo.

In Casa di Cura San Giorgio abbiamo un ricco patrimonio di professionalità e conoscenze, tra cui i nostri psichiatri e i nostri psicoterapeuti che, spesso, intervistiamo per mettere a fuoco con rigore alcuni temi interessanti. Per esempio, potrai leggere qui come il dr. Andrea Parafioriti ha risposto alle domande che gli abbiamo posto a riguardo della depressione.

Proprio per capire bene che cosa sia la mindfulness - e quanto possa essere utile - intervistiamo il dr. Andrea Vallini, uno degli psicoterapeuti della Casa di Cura San Giorgio.

 

Dr. Vallini, che cosa si intende con il termine mindfulness?

Mindfulness significa “consapevolezza del momento presente”. Il termine deriva dalla traduzione inglese del termine “sati” in lingua pali (antica lingua indiana imparentata al sanscrito): è una parola-concetto che racchiude consapevolezza, attenzione intenzionale al momento presente e studio attento.

Le sue origini possono, infatti, venir rintracciate nella meditazione di consapevolezza, un’importante pratica di meditazione del buddhismo che, focalizzandosi sull’esperienza di vita normale di tutti i giorni, aiuta a porsi in una diversa relazione con la sofferenza.

Questo non significa, però, che si tratti di una pratica religiosa: è piuttosto un “sano stile di vita” che, come un vero e proprio allenamento, corrispondente a quello che potremmo fare in palestra per il nostro corpo, ci permette di prenderci cura del nostro mondo psichico ed emotivo.

Sono incontri di tipo esperienziale e interattivo: il tempo è dedicato soprattutto alla pratica, con spazi di condivisione in cui ciascuno può portare la propria esperienza, i dubbi e le difficoltà fornendo nuovi spunti di riflessione e consapevolezza.

 

In cosa può essere utile la mindfulness?

Spesso, nella quotidianità, la nostra mente non è concentrata nel momento presente, ma viene assorbita da altri pensieri, progetti, pianificazioni, oppure da preoccupazioni, giudizi e valutazioni su di noi, sugli altri o su ciò che ci accade.

Pensiamo ad esempio la tensione che proviamo quando guidiamo nel traffico, quando discutiamo con qualcuno, quando non riusciamo a realizzare un nostro obbiettivo e continuiamo incessantemente a pensarci perdendoci anche il sonno.

Tutto questo rischia di portarci in uno stato mentale che ci allontana dal benessere, ma non sappiamo come liberarcene rischiando anzi l’illusione di un rifugio dalla sofferenza con l’uso di sostanze psicotrope, con lo sfinimento in una qualsiasi attività o perseverando in relazioni disfunzionali per timore di restare soli.

Ebbene, allenandoci con le pratiche di mindfulness potremo sviluppare una maggiore capacità di concentrazione e attenzione, una maggiore fiducia in noi stessi, negli altri e nelle nostre capacità. Ci sarà più facile osservare i nostri pensieri e le nostre emozioni negative senza esserne travolti, interrompendo il “rimuginio mentale”; inizieremo a provare più emozioni di benevolenza e compassione, operando un cambiamento nella qualità della nostra vita.

Potremo assaporare nuovi modi di conoscere e di essere, ascoltando più attentamente la nostra personale esperienza invece che seguire canoni che non ci appartengono.

 

E per quanto riguarda la sofferenza psichica?

Per quanto non si possa considerare come uno specifico strumento di cura, gli effetti di una costante pratica di mindfulness hanno importanti ricadute nell’ambito della salute fisica e mentale.

I cambiamenti, osservati anche tramite ricerche che si sono avvalse di strumenti quali elettroencefalogramma, tecniche di neuroimaging e misurazione di vari parametri fisiologici, includono la riduzione dell’attivazione cerebrale nelle aree associate all’ansia e l’aumento in quelle coinvolte nel controllo e nella gestione delle emozioni, la diminuzione del livello di ormoni dello stress, l’incremento della capacità di risposta del sistema immunitario, l’aumento della variabilità della frequenza cardiaca e il rallentamento dell’invecchiamento grazie all’azione sull’enzima della telomerasi.

Oltre a ciò si possono evidenziare gli effetti più prettamente legati ad atteggiamenti mentali e ai comportamenti: accettazione dei propri limiti, minore tendenza alla critica, sviluppo di sentimenti di rilassamento e cooperazione sociale invece che meccanismi di lotta o fuga, maggiore capacità di controllo emotivo, gestione dei problemi e delle situazioni difficili della vita, riduzione del senso di isolamento, capacità di interrompere ruminazioni mentali negative e di disattivare il “pilota automatico” implicato nei comportamenti reattivi o impulsivi come nei disturbi da addiction.

Senza entrare nella descrizione di specifici protocolli, quali il Mindfulness-Based Stress Reduction di Kabat-Zinn, o modelli di psicoterapia, come la Mindfulness-based Cognitive Therapy o la Dialectical Bheavior Therapy, la mindfulness in ambito clinico può essere utilizzata nel trattamento di depressione maggiore, disturbi di ansia, ossessivo-compulsivi, dell’alimentazione, da stress post traumatico, e da abuso di sostanze; ha, inoltre, impiego nella prevenzione del burn-out di operatori sanitari o del personale di soccorso e nella gestione di sintomi somatici come mal di testa, difficoltà digestive, stanchezza, dolore cronico, fibromialgia e psoriasi.

 

Chi può praticare la mindfulness? Ci sono controindicazioni?

Con poche eccezioni la mindfulness non presenta particolari controindicazioni; è utile sia per chi ha già esperienza sia per chi vuole iniziare o è semplicemente curioso. In alcune situazioni è, però, molto importante che vengano scelte con cura le pratiche da proporre e che si organizzi un percorso graduale adeguato al gruppo dei partecipanti.

 

Presso la Casa di Cura San Giorgio, a causa della specificità del percorso, la partecipazione è subordinata ad un colloquio individuale con uno psicoterapeuta in modo da poter valutare adeguatamente le problematiche di ognuno e l’opportunità o meno di intraprendere tale pratica. Puoi prendere contatto con i nostri specialisti, compilando questo form o chiamando il numero 0161987089.